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INTERLNG: Discussiones in Interlingua
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Thu, 11 Nov 2004 19:18:19 +0100
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Daniele Nicolucci (Jollino) wrote:

> Il giorno 11 nov 2004, alle 18:29, jo ha scritto:
>
>> le inseniamento del theoria athee, racista  e
>> philo-communista del evolution es obligatori. Isto non es libertate.
>
>
> Que ha de racismo e "philo-communismo" in le theoria del evolution?


Car Daniele il ha alicun aspectos del theoria del evolution que nemo nos
habeva dicite. Si nos pensa que le theoria del selection natural dava
inspiration al systema de elimination e selection del racia arian
operate per Hitler e su  sinistre discipulos pro eliminar le persona
debile del societate, illes qui era improductive, le vetulos, le
handicapate,  le infirmes mental, e tote illes qui esseva considerate
parasite, illes solmente dava un mano al natura, illes non considerava
se ipse assassinos.

Lege iste texto in italiano: (io pete perdon al altere membros del lista
per non haber traducite le texto)

Colui che ha proposto la teoria evoluzionista nella forma oggi difesa fu
un naturalista dilettante inglese, Charles Robert Darwin.
Queste teorie sono state di sostegno si al comunismo que al racismo.

*_Philo-communismo:_*

Karl Marx ha affermato che la teoria di Darwin ha fornito una base
solida al materialismo e di conseguenza al comunismo. Egli ha espresso
la sua simpatia per Darwin dedicandogli Das Kapital, la sua opera
principale. Nell'edizione tedesca del libro, ha scritto: "Da un devoto
ammiratore a Charles Darwin".


*_Racismo:_
*
Uno dei più importanti, seppur meno noti, aspetti della teoria
evoluzionista è il razzismo: Darwin considerava gli Europei bianchi più
"avanzati" rispetto alle altre razze umane. Credendo che l'uomo si fosse
evoluto da una creatura simile alla scimmia, egli suppose che alcune
razze si fossero sviluppate più di altre, le quali avrebbero presentato
ancora caratteri scimmieschi. Nel suo libro L'origine dell'uomo,
pubblicato dopo L'origine della specie, Darwin parla apertamente "delle
enormi differenze tra uomini di razze distinte"1
<http://www.harunyahya.org/other/evoluzione/evol2.html#a.>. In
quest'opera, egli considera i neri e gli Aborigeni australiani pari ai
gorilla, concludendo di conseguenza che essi, con l'andar del tempo,
sarebbero stati "eliminati" dalle "razze civilizzate". Ha detto:

    /In un qualche tempo avvenire, non molto lontano se misurando per
    secoli, è quasi certo che le razze umane incivilite stermineranno e
    si sostituiranno in tutto il mondo alle razze selvagge. Nello stesso
    tempo le scimmie antropomorfe... saranno senza dubbio sterminate.
    Allora la lacuna sarà ancora più larga, perché starà fra l'uomo in
    uno stato ancor più civile, speriamo, che non il caucasico, e
    qualche scimmia inferiore, come il babbuino, invece di quella che
    esiste ora fra un nero ed un australiano ed il gorilla. /2
    <http://www.harunyahya.org/other/evoluzione/evol2.html#b.>


*^Le idee insensate di Darwin non vennero  *
^solo teorizzate, ma fornirono anche la principale "base scientifica" al
razzismo. Supponendo che gli esseri viventi si fossero evoluti in
seguito alla lotta per la vita, il darvinismo fu addirittura adattato
alle scienze sociali, trasformandosi in una concezione che fu detta
"darvinismo sociale". Questa sostiene che le razze umane esistenti si
trovino su differenti gradini della "scala evolutiva", della quale le
razze europee sarebbero le più "avanzate", mentre le altre
presenterebbero ancora caratteristiche "scimmiesche".


        Ota Benga: l'Africano in gabbia

Dopo aver avanzato, ne L'origine dell'uomo, l'idea che l'uomo fosse
evoluto da un essere vivente simile alla scimmia, Darwin si dedicò alla
ricerca dei fossili che convalidassero la veridicità delle sue
asserzioni. Alcuni evoluzionisti, tuttavia, credettero che tali creature
si potessero trovare non solo nei fossili, ma, ancora viventi, in varie
parti del mondo. Agli inizi del XX secolo, le ricerche degli "anelli di
transizione viventi" condussero a degli sfortunati incidenti, il più
crudele dei quali è quello del pigmeo Ota Benga.

Ota Benga fu catturato nel 1904 da un ricercatore evoluzionista nel
Congo. Nella sua lingua, il suo nome significa "amico". Egli aveva una
moglie e due figli. Incatenato e ingabbiato come un animale, venne
portato negli USA, dove alcuni scienziati lo esposero al pubblico alla
Mostra Mondiale di St. Louis, insieme ad alcune specie di scimmie. Fu
presentato come "il vincolo transizionale più vicino all'uomo". Due anni
dopo, fu trasferito nello zoo del Bronx di New York, dove venne esibito
come uno dei "più antichi antenati dell'uomo", in compagnia di alcuni
scimpanzé, di un gorilla di nome Dinah e di un orang-utan detto Dohung.
Il dottor William T. Hornaday, il direttore evoluzionista dello zoo,
espresse in lunghi discorsi l'orgoglio di ospitare questa eccezionale
"forma transizionale" nel suo zoo e trattò Ota Benga come se fosse un
comune animale in gabbia. Non potendo sopportare oltre il trattamento a
cui era sottoposto, Ota Benga infine si suicidò.


jo



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