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INTERLNG: Discussiones in Interlingua
Date:
Sat, 6 Nov 2004 18:42:42 +0100
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/ 8 INIZIATIVE RADICALI PER LA DEMOCRAZIA
E CONTRO LA DISCRIMINAZIONE
/* far imparare una lingua anche agli inglesi*

Segnalaci subito la disponibilità ad intervenire presso la tua scuola,
la tua Università, la scuola dei tuoi figli !
Scrivici all'indirizzo: [log in to unmask]
<mailto:[log in to unmask]>
Ti manderemo il dettaglio dei progetti e delle iniziative proponibili
e dei quali trovi una sintesi in calce a questo messaggio.

Quanto ci costa la tassa "inglese"? Mentre noi o i nostri figli veniamo
costretti ad apprendere l'inglese (i bambini italiani ora già dalla
prima elementare), gli anglofoni (i quali non hanno alcun obbligo
d'apprendimento di lingue straniere e, difatti, nessuna ne apprendono)
cosa pensi che facciano?
Si divertono? Giocano? Approfondiscono materie tecniche?  Di fatto
stiamo permettendo una grave discriminazione! Tanto più grave quanto più
si pensa agli enormi vantaggi e passaggi di risorse che noi Paesi non
anglofoni concediamo a quelli di madrelingua inglese:

   1. si concede ai cittadini dei paesi anglofoni un mercato notevole in
      termini di materiale pedagogico, di corsi di lingua, di traduzione
      e interpretazione verso l'inglese, di competenza linguistica nella
      redazione e la revisione di testi, eccetera;
   2. i madrelingua inglese non devono mai investire tempo o danaro per
      tradurre i messaggi che trasmettono o desiderano comprendere;
   3. i madrelingua inglese non hanno un reale bisogno d'imparare altre
      lingue e ciò si traduce, per i paesi anglofoni, in un risparmio
      enorme, a cominciare dalle spese d'istruzione. L'economista
      svizzero Grin stima che il fatto che siano gli altri ad apprendere
      la lingua inglese fa risparmiare al solo sistema della pubblica
      istruzione americano intorno ai 16 miliardi di dollari all'anno;
   4. tutte le risorse finanziarie e temporali che non vengono dedicate
      all'apprendimento delle lingue straniere, possono essere investite
      nello sviluppo, nella ricerca e nell'insegnamento/apprendimento di
      altre discipline;
   5. anche se i non-anglofoni compiono un considerevole sforzo per
      imparare l'inglese, non riescono mai, salvo eccezioni, ad avere un
      grado tale di padronanza che possa loro garantire l'uguaglianza di
      fronte ai madrelingua:* */*a*/*) *uguaglianza nella comprensione,
      */b)/* uguaglianza nei casi di presa di parola in un dibattito
      pubblico, / *c)* /l'uguaglianza nelle negoziazioni e nei conflitti.
   6. A ciò va aggiunta la discriminazione che già ora si è venuta a
      creare nelle assunzioni, tra cittadini europei anglofoni dalla
      nascita e non. Infatti sono centinaia e centinaia gli annunci
      economici che, a livello europeo, offrono lavoro con il requisito
      /English mother tongue/ (di madre lingua inglese) o /English
      native speakers/ (di lingua inglese dalla nascita). Con la
      conseguenza che cittadini europei pur con un'ottima conoscenza
      dell'inglese vengono discriminati e non possono essere assunti.
      Ciò accade persino da parte di organismi europei finanziati in
      tutto o in parte dalla Commissione europea e/o imprese private che
      hanno rapporti di lavoro con la stessa.

ALLORA fatti promotore di una o piu' delle seguenti iniziative:

    *

      assemblee studentesche, con titolo "Inglese da moda a dominio. A
      rischio democrazia e vita delle lingue" che avranno l'obiettivo di
      coinvolgere docenti  e studenti nelle problematiche discendenti
      dalla obbligatorietà dell'inglese nelle scuole.  E' previsto che
      all'inizio di tali assemblee venga proiettato il  cortometraggio
      "In tram" del regista Filippo Soldi che affronta il tema
      dell'imposizione europea dell'inglese/:/

    *

      far attivare nelle Università l'insegnamento di "Economia
      linguistica", oggi inesistente in tutti i Paesi dell'Unione e
      importanti per studiare e far prendere coscienza delle gravissime
      conseguenze economiche risultanti dal consolidamento del dominio
      anglofono sugli altri popoli europei.

    *

      far realizzare corsi di "Educazione alla mondialità e alla
      comunicazione interculturale paritarie" quale attività di
      educazione civica nell'ora di  attività alternativa
      all'insegnamento della Religione cattolica

    *

      coordinare scuole italiane partecipanti con altre scuole del mondo
      attraverso il Progetto e-Fundapax 2004 che l'associazione radicale
      "Esperanto" sta realizzando nel quadro nel quadro dell'iniziativa
      B@bel <mailto:B@bel> dell'UNESCO

    *

      nell'ambito delle ore extracurriculari  far approvare e realizzare
      il progetto "Quale  intercultura? Esperienze e pratiche
      alternative attraverso l'uso della Lingua Internazionale.

mentre le tre ultime iniziative impegneranno direttamente il Ministero
dell'Istruzione con la proposta di realizzazione di due progetti
riguardanti una sperimentazione europea e la formazione degli insegnanti
di Lingua Internazionale che, nell'intenzione dei proponenti, dovrebbe
divenire materia curriculare  quale "lingua ausiliaria di ambito
comunitario" e insegnata quale seconda lingua straniera e, infine, con
una proposta di Protocollo d'intesa per la democrazia linguistica.

Per aggiornamenti e ulteriori informazioni il nostro sito di riferimento
è www.linguainternazionale.it <http://www.linguainternazionale.it>

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* Associazione radicale "Esperanto"
* Associazione costituente il Partito radicale transnazionale
www.linguainternazionale.it <http://www.linguainternazionale.it> -
www.internacialingvo.org <http://www.internacialingvo.org> -
www.internationallanguage.org <http://www.internationallanguage.org> -
www.esperanto.tv
Via di Torre Argentina 76, 00186 Roma (ITALIA) Tel :+39-06.689.791 Fax
:+39-06.6880.5396

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