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Mario Malaguti <[log in to unmask]>
Reply To:
Discussiones in Interlingua <[log in to unmask]>
Date:
Thu, 27 Mar 2014 19:22:15 +0100
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----- Original Message ----- 
From: "Kjell Rehnström" <[log in to unmask]>
To: <[log in to unmask]>
Sent: Thursday, March 27, 2014 6:19 PM
Subject: Re: [INTERLNG] calcettas immunde


> Ora ego non sape si ego rumpe un
> filo, ma ego vole solmente dicer
> que ego respondeva un question.
> Kjell R
>
>
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Meglio di questa canzone di Giorgio Gaber per definire l'ego credo non ci 
sia altro.....

"La parola io" di Giorgio Gaber e Sandro Luporini

La parola io
 è un'idea che si fa strada a poco a poco
 nel bambino suona dolce come un'eco
 è una spinta per tentare i primi passi
 verso un'intima certezza di se stessi.

La parola io
 con il tempo assume
 un tono più preciso
 qualche volta rischia
 di esser fastidioso
 ma è anche il segno
 di una logica infantile
 è un peccato ricorrente ma veniale.

Io, io, io
 ancora io.

Ma il vizio dell'adolescente
 non si cancella con l'età
 e negli adulti stranamente
 diventa più allarmante e cresce.

La parola io
 è uno strano grido
 La Parola Io che nasconde invano
 la paura di non essere nessuno
 è un bisogno esagerato
 e un po' morboso
 è l'immagine struggente del Narciso.

Io, io, io
 e ancora io.

Io che non sono nato
 per restare per sempre
 confuso nell'anonimato
 io mi faccio avanti
 non sopporto l'idea di sentirmi
 un numero fra tanti
 ogni giorno mi espando
 io posso essere il centro del mondo.

Io sono sempre presente
 son disposto a qualsiasi bassezza
 per sentirmi importante
 devo fare presto
 esaltato da questa mania
 di affermarmi ad ogni costo
 mi inflaziono, mi svendo
 io voglio essere il centro del mondo.

Io non rispetto nessuno
 se mi serve posso anche far finta
 di essere buono
 devo dominare
 sono un essere senza ideali
 assetato di potere
 sono io che comando
 io devo essere il centro del mondo.

Io vanitoso, presuntuoso
 esibizionista, borioso, tronfi o
 io superbo, megalomane, sbruffone
 avido e invadente
 disgustoso, arrogante, prepotente
 io, soltanto io
 ovunque io.

La parola io
 questo dolce monosillabo innocente
 è fatale che diventi dilagante
 nella logica del mondo occidentale
 forse è l'ultimo peccato originale.
 Io.

 __________________
Chi non ride mai non è una persona seria
Frederyk Chopin



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